
Come molti imprenditori e lavoratori autonomi, anche tu ti sarai chiesto cosa è meglio scegliere tra regime ordinario e regime forfettario.
Dopo aver letto questo articolo, saprai esattamente quale opzione fa al caso tuo. Infatti, spiegheremo nel dettaglio quali sono i vantaggi e gli svantaggi di ciascun regime fiscale per partita IVA. Inoltre, valuteremo insieme i vantaggi e gli svantaggi di queste due opzioni, in base a una serie di parametri come ad esempio il tipo di attività, il volume d’affari o il numero di dipendenti di questa attività.
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Cos’è l’IVA
Prima di parlare delle due tipologie di regime fiscale, è necessario chiarire che cosa sia l’IVA.
L’IVA è l’imposta sul valore aggiunto, una tassa che viene applicata sulla maggior parte delle transazioni commerciali. L’aliquota standard dell’IVA in Italia è del 22%, ma ci sono anche alcune operazioni soggette a un’aliquota ridotta del 10% o 4%.
L’IVA viene calcolata sul prezzo totale di un bene o servizio, comprensivo di tutte le spese accessorie (come ad esempio il trasporto o le commissioni). Quando si acquista un bene o si paga per un servizio, l’importo totale sarà quindi composto da due componenti: il prezzo netto del bene o del servizio e l’IVA applicabile.
Il regime ordinario e il regime forfettario
Come sappiamo, ci sono due regimi fiscali principali per l’IVA: il regime ordinario e il regime forfettario.
Il regime ordinario è il sistema più comune per la tassazione dell’IVA. In questo regime, le imprese calcolano l’imposta sulle vendite effettuate e sui servizi resi e la versano allo Stato ogni trimestre. Le imprese possono anche dedurre l’imposta sulle acquisizioni di beni e servizi da altri operatori economici, se tali acquisizioni rientrano nell’attività d’impresa esercitata.
Il regime forfettario, invece, è un regime fiscale che prevede un’imposta sostitutiva sul reddito delle imprese e dei professionisti. Questo regime è stato introdotto dalla legge di bilancio 2015 e permette di beneficiare di alcune agevolazioni fiscali, che tratteremo nei paragrafi a seguire.
I vantaggi e gli svantaggi del regime ordinario
Il regime ordinario dell’IVA è il regime applicabile a tutti i contribuenti che non ricadono in nessuno degli altri regimi speciali o forfettari.
In questo regime, i contribuenti sono tenuti a dichiarare e pagare l’imposta sul valore aggiunto sulla base delle proprie entrate effettive: questo significa che è il contribuente stesso che deve calcolare l’imposta da versare all’erario, in base alle fatture emesse e alle spese sostenute nell’anno solare.
Il vantaggio principale di questo regime è la semplicità: infatti, basta compilare il modello Unico per poter dichiarare tutte le entrate ed uscite rilevanti ai fini IVA.
I vantaggi e gli svantaggi del regime forfettario
Il regime forfettario ha alcuni vantaggi rispetto al regime ordinario. Innanzitutto, è molto più semplice da gestire: non c’è bisogno di tenere la contabilità e si può dichiarare l’IVA tramite il modello Unico. Inoltre, il regime forfettario prevede una tassazione minore.
Tuttavia, il regime forfettario presenta alcuni svantaggi. Primo tra tutti, non può accedervi chiunque: infatti, per poterlo fare bisogna avere un fatturato annuo non superiore ad una certa cifra.
Conclusione
L’imposta sul valore aggiunto (IVA) è un imposta applicabile alle transazioni commerciali: si tratta di una tassa che viene applicata a tutti i beni e servizi venduti all’interno del territorio dell’Unione europea.
I contribuenti possono scegliere tra il regime ordinario o il regime forfettario per la determinazione dell’imposta da versare. In generale, il regime ordinario si applica a chiunque effettui cessioni di beni o prestazioni di servizio nel territorio dello Stato. Il regime forfettario, invece, si applica solo a determinate categorie di contribuenti che hanno un reddito complessivo non superiore a certain importo stabilito