
La stagnatura è quella particolare tecnica che permette di rivestire un metallo con lo stagno o con delle leghe a base di stagno. In questo modo si può agire con un’azione di prevenzione e di protezione dall’ossidazione e dal possibile deterioramento che potrebbero essere determinati da alcuni particolari agenti esterni. Pensiamo per esempio agli eventi atmosferici, ma anche ai processi che interessano gli acidi degli alimenti. Questo procedimento può essere effettuato in tanti modi, ad esempio per elettrolisi, ma anche con un processo di immersione e fusione. Le modalità con le quali si può agire sono veramente tante e tutte permettono di ottenere dei risultati finali personalizzati e di grande rilevanza. Vediamo di saperne di più su questo procedimento.
Come funziona la stagnatura dei metalli
La stagnatura elettrolitica Nicasil Zep è un processo che viene portato avanti con grande precisione e che permette di proteggere il metallo base, il quale non reagisce chimicamente. Generalmente si tende a preferire la stagnatura rispetto ad altre possibilità di protezione, proprio per le caratteristiche che presenta lo stagno.
Naturalmente dei professionisti che operano in questo settore sanno molto bene come agire per portare avanti un corretto processo di stagnatura, che deve prevedere una specifica preparazione della superficie e un intervento di finitura molto particolare.
I campi di applicazione della stagnatura sono veramente tanti, perché questo procedimento può essere messo in atto a tutti i metalli che hanno la caratteristica di condurre elettroni. Quindi si può trattare ad esempio di bulloni, ma anche di piccola carpenteria e di minuteria in generale.
In particolare la stagnatura elettrolitica è davvero apprezzata per le specifiche caratteristiche di saldabilità e di conducibilità dal punto di vista elettrico. Il procedimento in questione può essere effettuato in modo diretto sulla superficie dei materiali usati come base. Prima, però, è opportuno mettere in atto un trattamento specifico con diverse operazioni, che prevedono per esempio la sgrassatura.
I settori nei quali viene applicata la stagnatura, comunque, possono essere veramente tanti. Si parla infatti di questo procedimento applicato all’ambito elettronico, a quello elettrotecnico e a quello alimentare. Quindi il processo della stagnatura può essere effettuato per il trattamento di prodotti che sono destinati proprio a queste fasi della produzione.
Come agire per un risultato finale eccezionale
Ma quali materiali possono essere sottoposti a stagnatura? Sicuramente tra questi metalli c’è un’ampia scelta. Si possono sottoporre a stagnatura, infatti, il rame, l’ottone, il ferro, la ghisa, ma anche l’alluminio. Alcune normative indicano nello specifico come si deve agire per effettuare questo processo nel migliore dei modi, rispettando tutte le indicazioni previste.
In particolare viene specificato ad esempio che è opportuno effettuare preventivamente uno sgrassamento chimico della superficie da trattare, per impedire che siano presenti delle tracce di oli e di grassi, che potrebbero influire sull’intero procedimento.
In ogni caso esistono numerose tipologie di stagnatura. Possiamo ricordare, ad esempio, la stagnatura statica, durante la quale i prodotti sono agganciati a dei telai appositi, per creare dei risultati ottimi sia dal punto di vista dell’estetica che per quanto riguarda la resistenza alla corrosione.
Per quanto riguarda la stagnatura elettrolitica, l’aspetto dei prodotti, nel suo risultato finale, può cambiare da opaco a lucido. Naturalmente il tipo di procedimento che viene effettuato influisce anche sulle caratteristiche della brillantezza del manufatto.
Dobbiamo ricordare comunque che si tratta di un’azione davvero importante, perché con le sue numerose applicazioni permette ai metalli di ottenere una protezione eccezionale, che solitamente non può essere ottenuta con altri metodi. Applicare uno strato di stagno a dei prodotti può quindi rendere i manufatti protetti dagli agenti esterni e può conferire ad essi anche un ottimo aspetto estetico.